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PARROCCHIA SS. GIACOMO – FILIPPO CHIESA IN
VALMALENCO
GRUPPO ALPINI CHIESA IN VALMALENCO
A.N.A. SEZIONE VALTELLINESE
11 SETTEMBRE 2010
Giorno di grande festa per l’intera
Valmalenco e per tutti gli alpini quella dell’11
settembre 2010 in occasione della consegna di
una reliquia del beato don Carlo Gnocchi.
Il giorno di festa però è stato preceduto da
altri avvenimenti che hanno coinvolto la
Valmalenco e il Beato.
Ancor
oggi in Valle si racconta che tra i diversi
alpini che hanno soccorso don Gnocchi nella
tragica ritirata di Russia, c’è stato Pasquale
Cabello classe 1911. Stando a questa
testimonianza pubblicata nel volume “Una guerra
tanti destini” di Luigi De Bernardi ( pag. 112 –
116 ), don Gnocchi alla fine della guerra è
venuto in Valmalenco per incontrare il “
malencone” ma i due non si sono più incontrati
perché Pasquale era a caccia di camosci verso il
Passo del Muretto.
Altro momento è stata la presenza di una folta
delegazione malenca nel novembre 2009 a Inverigo
in occasione della posa di un cippo di
serpentino ( la tipica pietra della Valmalenco)
in onore di don Gnocchi appena proclamato beato.
Infine durante il Grest 2010, bambini e ragazzi
di Chiesa V., Caspoggio e Lanzada con i
rispettivi parroci e gli animatori si sono
recati a Milano presso il Centro “Santa Maria
Nascente” per sostare in preghiera davanti
all’urna del beato, conoscere la sua figura
attraverso diversi filmati, incontrare le
persone che continuano l’opera di don Gnocchi a
servizio degli ammalati e dei bisognosi.
In questa occasione, è stata avanzata di nuovo
la richiesta di avere a Chiesa in Valmalenco,
presso il santuario della Madonna degli Alpini
(unico in Valtellina), la reliquia dell’alpino
don Carlo Gnocchi; la domanda è stata accolta.
Sabato 11 settembre, portata da Danilo Carena,
generoso e sempre disponibile dirigente della
Fondazione don Gnocchi, la reliquia custodita in
un cofanetto è stata collocata sull’altare della
vecchia chiesa parrocchiale dei SS. Giacomo e
Filippo.
Tale reliquia (un frammento osseo di un piede) è
una delle 55 preparate in occasione della
beatificazione per essere donate 30 alle case di
don Gnocchi sparse nel mondo intero, le
rimanenti a personalità, parrocchie, comunità
particolarmente meritevoli.
A vegliare la reliquia (una statuetta in bronzo
con inserita alla base la teca munita di timbro
e di documento di autenticazione scritto in
latino e firmato dal postulatore della causa di
beatificazione), sono stati gli alpini e un
gruppo di donne che si sono alternati nella
preghiera.
Dalle ore 16,30 in poi sulla piazza antistante
la vecchia parrocchiale sono arrivate le
autorità e le diverse delegazioni di alpini
della Valtellina con rappresentanze anche fuori
della provincia di Sondrio. Numerosissimi anche
i semplici fedeli.
Alle
ore 17,00 mons. Angelo Bazzari Presidente della
Fondazione don Gnocchi, ha guidato una preghiera
di intercessione mentre il Coro femminile
“Armonie in voce” diretto da Daria Chiecchi
eseguiva “l’Alleluia” di Handel e “l’Ave Maria”
di Schubert con testo latino.
E’ poi iniziata la sfilata organizzata dal
presidente della sezione A.N.A. di Sondrio
Ettore Leali secondo un rigido protocollo verso
il santuario Madonna degli Alpini. Apriva il
corteo l’antica croce d’argento; seguivano i
gonfaloni dei Comuni della Valmalenco; i
vessilli della sezione di Sondrio, Tirano,
Colico;i gagliardetti delle diverse delegazioni
(circa 35); i sacerdoti con i chierichetti; le
autorità; gli alpini; la gente comune. I reduci
più anziani della Russia sono stati accompagnati
su una jeep. Davanti al monumento ai caduti si è
sostati per deporre una corona d’alloro mentre
la Fanfara Alpina di Rogolo suonava “La leggenda
del Piave” seguita dalle toccanti note del
“Silenzio”.
Una seconda sosta è stata presso il monumento
all’alpino d’Italia con deposizione di una
composizione floreale e l’alzabandiera mentre il
Coro C.A.I. Valmalenco diretto da Carlo Pegorari
eseguiva lo struggente canto “Stelutis Alpinis”.
E’ poi iniziata la celebrazione della S. Messa
presieduta dal parroco-rettore del santuario don
Alfonso Rossi e avendo come concelebranti mons.
Angelo Bazzari, l’alpino don Graziano Colombo,
mons. Giuseppe Longhini nativo di Chiesa e
nominato prevosto di Livigno. I canti a cappella
sono stati eseguiti dal Coro C.A.I. mentre i
canti dell’assemblea sono stati accompagnati
all’organo da Mauro Nana con le parti da solista
affidati a Laura Sem.
All’arrivo all’altare la reliquia è stata
consegnata al capogruppo di Chiesa V. Ilario
Pedrolini e al presidente della Sezione A.N.A.
Valtellinese Ettore Leali; questi l’hanno poi
passata a don Alfonso che la collocava su un
tronetto posto ai piedi dell’altare mentre dal
vasto santuario si innalzava un fragoroso
applauso.
E’ quindi seguita da parte del parroco la
lettura del saluto inviato dal nostro vescovo
Diego Coletti che ricordava l’incontro avuto con
gli abitanti della Valmalenco durante il mese
d’agosto e augurava “una grande riconoscenza al
Signore per la fede trasmessaci dai nostri padri
e per la testimonianza di quanti ci hanno
preceduto lottando per la libertà non solo dai
nemici ma anche da tutte le sofferenze fisiche e
morali che possono indurre a dipendenza”.
L’omelia è stata tenuta da mons. Bazzari che ha
ricordato la figura e l’opera di don Gnocchi.
Alla processione offertoriale è stato presentato
il calice bello del santuario che raffigura un
alpino che abbraccia la croce, un cesto di
prodotti tipici della Valtellina, un’offerta per
la fondazione don Gnocchi. Squilli di tromba
hanno accompagnato i momenti più significativi
della celebrazione.
Dopo la Comunione, mentre il Coro C.A.I.
eseguiva come sottofondo “ Signore delle cime”
l’alpino Piero Schenatti leggeva la preghiera
dell’alpino; seguiva l’incensazione alla Madonna
degli Alpini del maestoso mosaico del
presbiterio.
Prendevano quindi la parola Ilario Pedrolini, il
sindaco di Chiesa V. Miriam Longhini, il sindaco
di Inverigo Alberto Bartesaghi che è anche
consigliere della Provincia di Como. Le autorità
della Provincia di Sondrio erano assenti per la
concomitante entrata in parrocchia
dell’arciprete della città capoluogo.
Significative e apprezzate le parole degli
intervenuti. Il sindaco di Inverigo ha poi
donato al parroco una bella raffigurazione di
don Gnocchi scolpita nel legno ma con
rivestimento di bronzo ossidato.
Su proposta del sindaco di Chiesa si è osservato
un minuto di silenzio a ricordo dell’attentato
dell’11 settembre 2001 a New York.
Al termine della S. Messa è stato eseguito il
canto “Madonna degli Alpini” composto per
l’occasione con parole dell’artista malenco
Silvio Gaggi.
Uscendo da chiesa il materiale riguardante la
figura di don Gnocchi è andato a ruba.
La grande festa si è conclusa al palazzetto
dello sport con il rancio comunitario a cui
hanno partecipato circa 350 persone. Durante la
serata si sono esibiti in canti e giochi
acrobatici i ragazzi rumeni della associazione “
Parada” che raccoglie i ragazzi di strada
accompagnati da don Graziano e accolti in Valle
con grande disponibilità.
Non soltanto una presenza fisica di don Gnocchi
era quindi presente a Chiesa in Valmalenco ma
anche l’imitazione del suo esempio di totale
fede in Dio e di generoso servizio al prossimo
bisognoso.
Si sta ora progettando dove collocare la
reliquia in santuario e di realizzare un statua
di don Gnocchi da porre accanto al monumento
all’alpino d’Italia.
Idee, proposte. e anche generosi benefattori al
riguardo non mancano.
don Alfonso Rossi
LEGGI IL COMUNICATO STAMPA
DELL'A.N.A. VALTELLINA
LEGGI IL DISCORSO DEL
SINDACO DI CHIESA MIRIAM LONGHINI
LEGGI IL DISCORSO DEL
CAPOGRUPPO DEGLI ALPINI DI CHIESA V.CO