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A ROMA E A CASTEL GANDOLFO SOTTO LA PROTEZIONE DI MARIA

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Castel Gandolfo, sabato 12 febbraio 2011.

Sotto un cielo limpidissimo la delegazione di Valtellinesi, tra cui il dott. Gianfranco Avella già Procuratore Capo del Tribunale di Sondrio, dirigenti e impiegati della Banca Popolare di Sondrio e della Fondazione Credito Valtellinese, in Piazza della Libertà attende l’invito ad entrare nella Villa Pontificia già dimora dell’imperatore Domiziano e della nobile Famiglia Barberini. Guida la delegazione la signora Laura Lenatti, onorata ed emozionatissima, con il marito calmo e riflessivo Emilio Cabello.
Il clima è di grande cordialità perché i diversi componenti, giunti con mezzi propri, si conoscono tra di loro.
Alle ore 10,00 precise, si apre il grande portone della Villa e giunge l’invito ad entrare nell’ampio cortile dove si radunano i pellegrini per la recita dell’Angelus durante il soggiorno estivo del Papa.
Ieratico ma cordiale ci accoglie Saverio Petrillo, Direttore delle Ville Pontificie che subito ci ricorda il divieto assoluto di scattare foto.
Alzando lo sguardo, osserviamo il balconcino da cui il Papa imparte la benedizione e ci stupiscono i supporti metallici sui quali vengono adagiati i teloni per proteggere i pellegrini dalla pioggia e dal sole.
La nostra meta però è una’altra.
Curiosi, vogliamo vedere dove è stata collocata la grande statua in serpentino della Valmalenco, raffigurante Maria incoronata con le mani giunte in atteggiamento di preghiera, realizzata dalla Ditta Serpentino e Graniti di Chiuro e rifinita dallo scultore Roberto Bricalli. La statua alta m.1,90 più il basamento di 75 cm. e del peso di circa 10 quintali, è stata donata al Papa Benedetto XVI dalla famiglia di Emilio Cabello il 29 settembre dello scorso anno, giorno anniversario della apparizione della Madonna a Tirano. In quell’occasione la statua era stata provvisoriamente collocata nella piazzetta oltre l’arco delle campane della basilica di San Pietro.
Finalmente veniamo introdotti nel giardino privato del Papa; attraversiamo in silenzio i viali osservando le siepi ben curate e i nodosi pini marittimi del giardino sottostante; si sente solo il rumore della ghiaia smossa di nostri piedi.
A fianco di un vialetto e quasi a ridosso delle possenti mura, ecco la statua di Maria.
E’ l’unica statua di tutto il giardino e siccome il Papa, meglio tutti i Papi, quando passeggiano recitano il S. Rosario di certo si fermeranno a pregare davanti ad essa.
La signora Laura, emozionatissima ma con gli occhi raggianti di gioia, prende la parola e ricorda l’incontro avuto in Vaticano quando ha informato il Papa dell’utilizzo del serpentino per la copertura dei tetti delle chiese e, qualche anno fa, anche della pavimentazione interna ed esterna della nuova Cancelleria di Berlino. Aggiunge di aver osato invitare il Papa, unitamente ai nipoti Petra e Nicolò, a venire in Valtellina perché mai nessun successore di Pietro l’ha visitata.
E’ seguito un breve momento di preghiera guidata dal sottoscritto che si è concluso con il canto dell’Ave Maria di Lourdes.
Poi il gruppo si è diviso e ognuno ha potuto ammirare il sottostante bellissimo lago di Albano e l’ampio panorama che spazia fino al mare.
Il Direttore si è dimostrato molto disponibile a parlare dei diversi Papi da lui incontrati iniziando da Pio XII che durante l’ultima guerra ha accolto nella Villa Pontificia famiglie di Ebrei e rifugiati politici di diversi partiti, mettendo a disposizione anche la sua camera da letto per le donne incinte. Si calcola che in Villa sono nati una cinquantina di bambini. Ma si sa che il chiasso non fa bene e che il bene non fa chiasso per cui sarà dovere di chi ha ascoltato questa testimonianza e anche di chi legge queste righe difendere la memoria di un Papa colto, prudente e santo.
Salutate le persone che ci hanno accompagnato e “sorvegliato" discretamente nella visita, all’esterno della Villa finalmente è stata scattata la foto di gruppo.
Per alcuni la mattinata si è poi conclusa con la visita alla basilica di Santa Maria Maggiore.
Alla sera, durante la S. Messa festiva del sabato concelebrata nella basilica di San Pietro, invitato dal canonico mons. Dario Rezza, ho informato i numerosi fedeli presenti del dono dei Valtellinesi al Papa e della esperienza del mattino.
Il giorno successivo si è svolto l’incontro della Famiglia Valtellinese residente a Roma in un ampio ristorante presso il raccordo anulare e, tra una portata e l’altra dei piatti tipici della nostra Valle, di nuovo si è accennato alla statua di Maria e alle numerose chiese e santuari costruiti in onore della Vergine tra i quali, solo per citarne alcuni, quelli di Gallivaggio, Primolo, Tirano, Grosotto.
Infine lunedì 14 febbraio, presso la Prefettura della Casa Pontificia, accolti da padre Leonardo Sapienza, con i coniugi Lenatti - Cabello, ho partecipato all’udienza con il vescovo Reggente mons. Paolo De Nicolò al quale è stata consegnata una lastra di serpentino raffigurante il santuario della Madonna di Tirano e il celebre trenino rosso che gli passa accanto e alcune confezioni di bresaola da consegnare al Santo Padre e ai suoi collaboratori.
Durante il soggiorno romano, tutto, anche l’azzurro intenso del cielo, ci ha parlato di Maria Madre della Chiesa e di ognuno che la sente sua madre.


don Alfonso Rossi
parroco di Chiesa in Valmalenco e di Primolo

 

 

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