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A cura di Carlo Bersanti
Sabato 26 febbraio si è celebrata a Chiesa in
Valmalenco la festa per don Fabio Sem, il
missionario malenco che opera da tanti anni nel
nord del Perù, in occasione di una sua
permanenza in Valmalenco (è nativo di Primolo),
organizzata dalle Comunità Parrocchiali di
Chiesa e di Primolo e dalla Amministrazione
Comunale con l’attiva collaborazione di tutti i
Gruppi e Associazioni del paese. Si è iniziato
alle 17 con l’incontro in casa parrocchiale di
don Fabio con gli adolescenti, riuniti dal
parroco don Alfonso Rossi, che gli hanno
sottoposto le loro domande. Il tutto ripreso da
una telecamera perché don Fabio ne possa rendere
partecipi anche gli adolescenti del Perù. Poi
alle 18 la Santa Messa presieduta da don Fabio e
concelebrata col parroco di Chiesa e con don
Dino Cantoni, salesiano di Sondrio, animata dal
Coro CAI Valmalenco e col servizio del gruppo di
chierichetti al gran completo. A don Fabio sono
stati offerti 4 doni: i pensierini dei bambini
di prima elementare; una copia personale del bel
volume sul “ Santuario della Madonna delle
Grazie di Primolo”, perché lo custodisca nella
sua stanza; lo stesso volume a un giovane
dell’operazione Mato Grosso, movimento a livello
nazionale fondato da don Ugo De Censi di
Berbenno come branchia dei Salesiani, rivolto
soprattutto ai giovani e a cui don Fabio
aderisce; poi infine una stele dello scultore
malenco Silvio Gaggi rappresentante la Madonna
di Primolo. destinata ad una cappella in Perù.
Inoltre gli sono state consegnate 100
immaginette della Madonna di Primolo destinate
ai fidanzati della sua parrocchia. Alla
preghiera dei fedeli, gli adolescenti lo hanno
ricordato nelle loro intenzioni, non
dimenticando la situazione attuale in Nord
Africa. I tantissimi fedeli presenti in chiesa
hanno poi avuto la possibilità di sentire,
nell’omelia di don Fabio, una calorosa
affermazione di devozione, fede ed entusiasmo:
il suo messaggio di base, aiutato dal vangelo
del giorno (“non potete servire Dio e la
ricchezza”) è stato che la semplicità avvicina a
Dio e che l’uomo riesce a essere sempre sè
stesso se rimane a contatto con la natura. Don
Fabio ha mostrato poi la sua preoccupazione
perché la genuinità della gente non venga
inquinata, ma le sue parole nono sono state
assolutamente teoriche o pessimiste. Nella
pratica quotidiana ha parlato di quanto opera
per la formazione dei suoi ragazzi per lo
sviluppo del lavoro e per favorire una
solidarietà reciproca nel villaggio, impregnata
di carità cristiana, che coinvolge tutti i
parrocchiani, anche i bambini. Ed è attraverso
questa carità che si arriva a conoscere Dio.
Pessimista mai, perché animato da un fiducioso e
invidiabile abbandono alla Provvidenza Divina.
Successivamente al Palazzetto dello Sport alle
19,30 si è svolta la cena preparata per 375
persone da Osvaldo Rama della rosticceria “Di
cotte e di crude” e da Ettore Lenatti
dell’albergo Rezia, presenti tutte le autorità
ed organizzazioni locali. Con bellissime
diapositive don Fabio ha poi ripreso il discorso
della sua omelia in chiesa, cioè della ricerca
della semplicità e sobrietà come veri valori per
la realizzazione ed autenticazione di ogni
persona. Particolarmente suggestive le foto a
confronto tra la vita quotidiana in Valmalenco
80 anni fa e quella attuale nella sua parrocchia
in Perù: stessi atteggiamenti, stessi sorrisi
dei bambini, stessi lavori faticosi, ma anche
stessa dignità. Dovessimo presentare immagini
dei nostri giorni, dice don Fabio, forse ci
accorgeremmo di aver perso un po’ di quei
valori, forse dimenticati da noi e ancora vivi
da loro: per questo la sua attività ed
organizzazione è per favorire le possibilità di
formazione e di lavoro sul posto. Tutti i
presenti sono rimasti impressionati da come i
paesani peruviani, sotto la guida di don Fabio,
hanno realizzato un piccolo ma efficiente
acquedotto di 40 km, di come si sono costruiti
le loro scuole, di come assistono sul posto i
loro poveri e i bambini senza famiglia. La
presentazione del missionario malenco è stata
piacevolmente ravvivata da ben due cori di
Chiesa, che si sono esibiti sia separatamente
che uniti in un unico grande gruppo: il Coro CAI
Valmalenco ed il Coro femminile “Armonie in
voce”. Erano presenti anche alcuni giovani dell’
“Operazione Mato Grosso” della Valtellina che
hanno descritto le loro esperienze ma
soprattutto le loro emozioni vissute con don
Fabio in Perù, alla scoperta di alcuni valori
fondamentali per la loro vita: la fatica, il
lavoro gratuito, la collaborazione con gli
altri, l'attenzione ai problemi dei più poveri,
il rispetto della natura. Don Fabio quella sera
è sembrato anticipare le parole del Papa che
all’Angelus, il giorno dopo, dirà: << E'
importante che tutti impariamo a vivere secondo
uno stile più semplice e sobrio, nella
quotidiana operosità e nel rispetto del creato,
che Dio ha affidato alla nostra custodia>> .
Verso la fine della festa don Fabio ha
“regalato” ai presenti una bellissima canzone in
catalano ,“Gracias montaňa” ; una sua strofa,
tradotta in italiano, dice << ho capito che le
cose che fanno felici si ottengono solo con la
fatica. Chi non vuole, non sa, non accetta
soffrire, non potrà capire….>>. Alla fine della
festa sono stati consegnati a don Fabio,
particolarmente commosso, dal sindaco di Chiesa
Miriam Longhini alcuni libri sulla Valmalenco ed
il ricavato della manifestazione, pari a cinque
mila euro, al netto delle spese; occorre
ricordare che molti prodotti sono stati offerti
dai fornitori e che i vari servizi sono stati
tutti svolti da volontari. La serata si è
conclusa con un festoso e fraterno abbraccio a
don Fabio, prete coi piedi ben piantati per
terra e al tempo stesso col cuore rivolto verso
il Cielo.